- Non ci si abitua mai ai bambini morti, alle donne decedute dopo aver partorito durante il naufragio, i loro piccoli ancora attaccati al cordone ombelicale. Non ci si abitua all’oltraggio di tagliare un dito o un orecchio per poter estrarre il Dna e dare un nome, una identità a un corpo esanime e non permettere che rimanga un numero. Ogni volta che apri un sacco verde è come se fosse la prima. Perché in ogni corpo trovi segni che ti raccontano la tragedia di un viaggio lunghissimo.
(Pietro Bartolo e Lidia Tilotta, “Lacrime di Sale”, Piccola biblioteca Oscar Mondadori.)
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