Anima apolide

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Anima Apolide

Dalle pietre del paese in cui sono nato
mia madre scolpì le mie ossa
E posando una giara di vetro
sulle mie labbra
mi versò nel petto
il maestrale catturato dal mare.

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“Hope”. Ogni mare ha un’altra riva.

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  1. Non ci si abitua mai ai bambini morti, alle donne decedute dopo aver partorito durante il naufragio, i loro piccoli ancora attaccati al cordone ombelicale. Non ci si abitua all’oltraggio di tagliare un dito o un orecchio per poter estrarre il Dna e dare un nome, una identità a un corpo esanime e non permettere che rimanga un numero. Ogni volta che apri un sacco verde è come se fosse la prima. Perché in ogni corpo trovi segni che ti raccontano la tragedia di un viaggio lunghissimo.

(Pietro Bartolo e Lidia Tilotta, “Lacrime di Sale”, Piccola biblioteca Oscar Mondadori.)

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Il sogno di Jamil

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Il Sogno di Jamil

(Racconti dal Mar Mediterraneo)

Era il 20 dicembre e Jamil aveva da poco compiuto sei anni.

Quando erano arrivati sulla spiaggia e aveva visto per la prima volta il mare, Jamil era rimasto stupefatto per la sua bellezza: i colori il profumo, il suono delle onde. E poi era salito sulla grande barca. Gli era sembrata grande ma ora, così piena di gente, gli sembrava più piccola. Uomini, donne, bambini. C’ erano molti bambini e questo lo rese felice: avrebbe potuto giocare con loro, durante il viaggio.

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Storia di mare

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Storia di Mare
(Racconti dal Mar Mediterraneo)

 “Ho sempre avuto un rapporto simbiotico col mare. Per noi che siamo nati sulle coste è così. Il mare è da sempre protagonista indiscusso delle nostre vite. Il luogo dove si libera la propria euforia nel giorni di sega a scuola; il luogo dove ci si incontra la sera con gli amici.
Il mare lo si cerca sempre, che tu sia triste o felice. Quando non sappiamo cosa fare, dove andare, noi gente di mare andiamo…al mare.
E per noi, nati in posti in cui non c’è molto da fare, è sempre il mare la meta del nostro vagare.

Il mare…il mare… È nella nostra storia, nelle nostre vene. È dall’ orizzonte che videro arrivare i Saraceni e culture di ogni tipo. Abbiamo visto gonfiarsi al vento vele di altri mondi. Cosa c’è, quindi, nel mio sangue?
Nel mio sangue c’è questo mare.

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